Magia Brinnica

Sommario

La leggenda di Cuorditempesta
L'iniziazione
external image WizardParalysis.pngVedi anche Introduzione alla Magia - La Magia Neenuvaren: l'antica magia degli Elfi - La Magia Brinnica: La leggenda di Cuorditempesta, Patto del Vento
La Magia Merida: Culto del Fuoco, Nascita della scuola, Filosofia del Fuoco, Il Liceo - La Magia Venale: Prima dei Niviani, La Nascita, Il Volere, La Spina


Vedi anche il Principato di Altabrina: territorio - commerci - società - nomi tipici - storia
La corte del Principe


La leggenda di Cuorditempesta


La magia di Altabrina è un’arte selvaggia e libera, legata all’antico culto degli spiriti e che trae il suo potere dal Patto del Vento. I sortilegi dei Cantori delle Nevi hanno una forte componente vocale e possono controllare le emozioni più forti, dall’amore ispirato e invincibile al terrore cieco che paralizza e annichilisce. Viaggiatori e versatili, i maghi brinnici sono coloro che hanno l’incarico di raccontare le Terre Spezzate al popolo di Altabrina, e farsene voce presso le genti attraverso ballate e canzoni tradizionali. Custodi delle leggende, dotati di grande memoria e di capacità oratorie e ammaliatrici, i Cantori delle Nevi sono temuti come maghi ed apprezzati come viaggiatori e profondi conoscitori del mondo.

La storia di Cuorditempesta è la leggenda che i Cantori si tramandano da innumerevoli generazioni sull’origine dei propri poteri; essi infatti riescono nei propri canti grazie all’unione con lo Spirito del Vento, che dona alla loro voce capacità straordinarie: un loro sussurro può mutare in amici fedeli coloro che fino ad un istante prima volevano ucciderli, e un semplice soffio può far perdere l’equilibrio ai loro nemici. Grazie a questa capacità, essi possono evocare gli effetti più disparati, proprio come la loro voce può variare da una gentile nenia ad un ululato di rabbia. In effetti, si può dire che la voce sia il bene più prezioso di cui un Cantore dispone, e non a caso la stragrande maggioranza di essi è composta da rinomati cantastorie e dotati cantanti. Quando per qualche motivo la voce di un Cantore viene meno, questi la considera giustamente come una terribile sciagura per avere offeso lo Spirito del Vento, e spesso passa un periodo servendo qualche Sciamano che lo aiuterà a recuperarla intercedendo per lui presso gli spiriti di tutte le cose.

L'iniziazione

La formazione dei Cantori segue quella di Cuorditempesta: i più anziani di loro scelgono i propri iniziati fra coloro che meglio padro-neggiano le arti del canto e della narrazione, o che alla nascita vengono benedetti dallo Spirito del Vento come era stato per Cuorditempesta. Ogni Anziano può scegliere fino a tre giovani, perchè l’Aquila Bianca era seguita da tre aquile quando fu stretto il Patto del Vento.

Ogni futuro Cantore delle Nevi trascorre, fin da giovanissimo, un periodo di tempo piuttosto lungo vivendo nella foresta, imparando a conoscere le aquile, le antiche leggende ed i capricci del Vento. Ma prima di apprendere la vera e propria magia è necessario superare la Prova dell’Aquila, rinnovando il Patto del Vento. Il futuro Cantore viene quindi bendato, così come Cuorditempesta fu accecato, e deve riuscire a raggiungere da solo un’alta rupe, chiamata Picco del Vento. Lì, cantando l’antica canzone del primo Cantore delle Nevi, deve quindi riuscire a far posare un’aquila sul suo braccio. Viene allora tolta la benda dai suoi occhi, ed il suo maestro recita per lui ciò che lo Spirito del Vento disse a Cuorditempesta secondo la leggendato si conclude prendendo una piuma d’aquila, che il Cantore porterà con sé tutta la vita, e che è simbolo della sua posizione. Da quel momento in avanti il Cantore apprende ad usare la propria voce per compiere sortilegi e gli è fatto divieto di nuocere in qualsiasi modo ad un’aquila per qualsiasi motivo.

I Cantori delle Nevi che sfoggiano una piuma bianca sono tenuti in grande considerazione, poiché un grande spirito ha risposto alla loro canzone, rinno-vando il Patto del Vento. Ogni anziano segue con spirito paterno i propri allievi, e non di rado raggiunge la carica di Alfiere del Clan grazie alle proprie arti. I Cantori delle Nevi, infatti, sono impareggiabili oratori e consiglieri, oltre che conoscitori delle usanze stranieri poiché, proprio come recita il Patto del Vento, essi viaggiano di terra in terra, anche per lunghi anni lontano da Altabrina.